La Concha,
il monte Urgul e l’ Igueldo, il fiume Urumea che si fa spazio tra viali
alberati in fiore per arrivare pigramente al mare, piste ciclabili ovunque, e poi gente,
tanta tantissima gente.
La notturna
promette bene, so già come muovermi e so esattamente dove andare.
Esco poco
dopo la mezzanotte.
In giro c’è
veramente ancora una valanga di gente … eh eh … e pensare che a me piacciono le
notturne con nessuno in giro.
Inizio dal
monte Urgul che domina la città a nord.
La salita è
buia e ripidissima ma la statua del Cristo illuminata come si deve mi da la
carica per spingere quel tanto che basta sui pedali. A pochi metri dalla vetta
… la beffa: è esattamente l’una di notte e di colpo “il Cristo si spegne” …
anche qui il risparmio energetico, mettiamola pure così, non fa sconti a
nessuno.
Un po’ con
l’amaro in bocca non mi resta che fare una panoramica e poi, nel buio più
assoluto che mi venga in mente, buttarmi giù a capofitto fino al mare.
Giro un po’
per la città ma ora, per come si sono messe le cose, non sono più sicuro di salire
dall’altra parte della baia e farmi la scalata dell’ Igueldo … non vorrei che
anche lì …
E invece
anche lì è buio pesto, arrivo in cima e l’unica cosa che si vede, laggiù in
basso, è la Concha … ancora stranamente tutta bella illuminata.
Alle tre del
mattino le strade del centro e soprattutto della parte vecchia della città
brulicano di giovani, fuori e dentro dei locali.
Anche qui
bevono, bevono tanto … boh non so che dire, forse perché io sono un po’ più
all’antica ma io questo modo di stare in compagnia proprio non lo capisco.
… e vabbè
dai …
...caspita sono già le quattro, decido che è arrivata l’ora di andare a
dormire !!!
Adorei o lugar,
ReplyDeleteas fotografias ficaram ótimas também.
rubrosa.blogspot.com.br