Saturday 3 August 2013

Verona ... la mia notte "scaligera"

La casa di Giulietta
Una calda notte di inizio agosto … di tanto in tanto solo una tiepida e leggerissima brezza dalle vicine Alpi.
Così Verona la scorsa notte … bella e seducente come non l’avevo mai vista.
Arrivo poco dopo l’una e lascio la macchina non troppo distante dalla basilica di San Zeno.
Mi fermo nel piazzale antistante la basilica e rimango per un attimo con il fiato sospeso: sono solo, non un solo rumore, in lontananza gli ombrelloni dei bar sono chiusi per la notte e tutto intorno appare perfettamente pulito, in ordine, perfino surreale.
Mi dirigo verso il centro. Arrivano presto le due, le tre del mattino.
Mi fermo spessissimo per guardarmi in giro e fare delle foto.
Nella splendida Piazza delle Erbe mi sembra impossibile poter pedalare senza nessuno che possa “guardarmi” … e disturbare ...
Probabilmente in giro ci sono centinaia di telecamere installate ad ogni angolo e altrettanto probabilmente qualcuno in questura mi starà osservando … certo incuriosito di chi possa essere quello strano ciclista che va in giro per la città a quell’ora.
Passando per vicoli strettissimi e impensabili mi porto in Piazza dei Signori per poi, subito dietro, passare a fianco delle irripetibili, e fantasticamente gotiche, Arche scaligere.
Arrivo quindi sull’ansa dell’Adige che, vivace ma piacevolmente tranquillo in questi mesi d’estate, riflette le facciate delle case e il bianco campanile della cattedrale.
Proseguendo “controcorrente” arrivo al Ponte Pietra, ponte costruito dai Romani nel primo secolo A.C. per farvi passare la Via Postumia che collegava Genova al Brennero.
Continuo seguendo il fiume ed in lontananza scorgo Castelvecchio e il Ponte Scaligero, incredibilmente aperto a quell'ora e assolutamente deserto.
Sono ormai le cinque e prima che cominci a far chiaro decido di dirigermi verso l’Arena.
Passando davanti la casa di Giulietta sulla lapide a fianco del portone d’ingresso leggo: Queste furono le case dei Capuleti donde uscì la Giulietta per cui tanto piansero i cuori gentili e i poeti cantarono
Una volta arrivato all’Arena, vedo che in un’area dell’antistante Piazza Bra sono tenute buona parte delle scene delle opere liriche in cartellone, tra cui le imminenti “verdiane” Aida e Nabucco. Giro poi l’angolo per portarmi verso Porta Nuova e qui il gestore di un kebab, ancora … o già aperto non saprei, mi vede e mi augura “buongiorno” … io un po’ mi commuovo e gli rispondo con un sorriso. Chissà se il “buongiorno” si riferiva al giorno appena passato o a quello che stava per iniziare !!!
Sono le sei, è ora di rimettersi sulla strada del ritorno.
Sono contento … grande, bellissima Verona !!





















































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