Vicenza 30 Gennaio 2014
Scrive Goethe di Andrea Palladio:
“V'è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza”
Una fredda notte di fine gennaio, piove a dirotto, più che
altro gocce ghiacciate, qualche fiocco di neve.
Nei giorni scorsi non ho fatto in tempo a prepararmi e così,
questa volta tutt’altro che ben equipaggiato, esco e mi avventuro ugualmente per
le strade di Vicenza e i suoi colli vicini.
Dopo una cena abbastanza veloce torno in albergo, purtroppo domani
mattina so di dovermi alzare piuttosto presto ma l’occasione di trovarmi in
centro a Vicenza e vedere alcuni dei più bei capolavori del Palladio da un
punto di vista un po’ insolito non me la lascio proprio scappare.
Mi metto allora addosso tutto quello che posso, preparo la
bicicletta e mi avvio verso il centro che già, ancor prima che arrivi la
mezzanotte è assolutamente deserto.
Il centro di Vicenza è una grande isola pedonale, discreta, elegante
e nobile: arrivo quasi subito nella piazza principale dove la facciata della
Basilica Palladiana si riflette magicamente e splendidamente sul selciato
antistante, in queste ore della notte abbondantemente bagnato dalla pioggia.
Scatto molte foto, pedalare e fotografare è un tutt’uno,
semplicemente irresistibile.
Lasciata la piazza mi dirigo verso il Teatro Olimpico e poi Palazzo
Chiericati; dopo aver scorazzato abbondantemente per le vie del centro e lungo il buio e poco
invitante Bacchiglione, mi dirigo ancora verso Campo Marzio dove, se non
ricordo male, avrebbe dovuto iniziare la salita per il Santuario del Monte
Berico.
Le frecce mi confondono … Villa Valmarana ai Nani, Villa
Capra detta La Rotonda … purtroppo piove fortissimo, praticamente non riesco a
vedere niente.
Al Santuario arrivo senza troppe difficoltà, le ville invece
si fanno un po’ desiderare !!
Rassegnato, riprendo senza troppa soddisfazione e con
pochissima convinzione la via del ritorno; imbocco il percorso lungo la
“Riviera Berica” … poi, improvvisamente, lassù sul colle, appena appena
illuminata e sotto una pioggia divenuta ormai insopportabile … eccola là, elegante
come poche altre cose, la splendida “Rotonda”.
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